Nero Napoletano
Autore: Scuola Comix
Soggetto: Sergio Brancato
Ideazione e cura del progetto: Mario Punzo
Casa editrice: Corriere del Mezzogiorno Anno: 2010
Scheda a cura di Fabiana Fiengo
Dimentichiamo il sole, il mare, la pizza, il mandolino. Dimentichiamo la Napoli tramandataci da una certa oleografia. Non soffermiamoci sulla sua facciata esterna, piuttosto entriamo nella Napoli più vera, ma anche più temibile e percorriamo i suoi vicoli stretti e bui, tanto chiassosi di giorno quanto silenziosi di notte. Perché è questo che Nero Napoletano racconta: una storia di sangue, di violenza, di tradimenti, di vendette e di morte. Una delle tante nella Napoli camorristica, eppure con un quid che la rende speciale e diversa dalle altre. Nero Napoletano costituisce infatti il primo graphic novel collettivo, ideato e curato da Mario Punzo, direttore della Scuola Italiana di Comics, su un soggetto di Sergio Brancato, che si avvale della partecipazione, a volte anche stridente, di ben sessanta artisti, veri e propri professionisti in ambito fumettistico che operano in Campania, quali Giuseppe Ricciardi, Pako Massimo, Daniele Bigliardo, Bruno Brindisi, Gianluca Acciarino, Valentina Romeo e tanti altri. Il progetto, che si innesta nel filone noir, ha l'intenzione sia di promuovere tali autori campani, sia di offrire il proprio contributo artistico contro la camorra, presentando un romanzo criminale a fumetti che mostra senza veli né pudori la vita parallela della città, in cui i confini tra il bene e il male sono labili e incerti.
Come ogni storia criminale che si rispetti, anche questa comincia col sangue, o per meglio dire, col sangue che cola da una testa mozzata e appesa a un palo. Iniziano così le indagini della polizia, coll'intento di gettare luce sull'omicidio - il primo di una lunga serie - del capo clan Peppe Giasone, a cui faranno seguito una serie di avvenimenti che coinvolgeranno poliziotti corrotti, giudici irreprensibili, giornalisti in cerca di risposte e madri addolorate. Il tutto immerso in uno scenario preapocalittico a causa del duplice timore dello scoppio di una guerra tra clan e di quello, ancora più devastante, del Vesuvio, che, imponente e minaccioso, sembra quasi che in un impeto di ribellione abbia deciso di seppellire sotto lava e cenere ogni bruttura umana...
All’unità tematica del plot corrisponde per contrasto una pluralità di stili e di generi, in cui è possibile riconoscere la mano dei diversi artisti, i quali, in un totale di cento tavole, rappresentano una vicenda non priva di colpo di scena finale, che (come è evidenziato dal sottotitolo: “Un romanzo a fumetti tra cronaca e mito’’) fa risalire una tematica così attuale e cruda alle radici del mito, in particolare a quello della Medea di Euripide, a dimostrazione di come nel presente siano evidenti tracce del passato eroico e al contempo tragico del nostro popolo. |